Il Tartufo Bianchetto di Marzo
Periodo di raccolta: dalla prima metà di Gennaio alla prima metà di Aprile
In inverno e per l’equinozio di primavera si va in cerca del Tartufo Bianchetto, chiamato anche Marzuolo a ricordare la stagione di raccolta. A San Miniato, questo prodotto della terra si festeggia per tradizione a Cigoli da 23 anni con la Mostra Mercato del Tartufo Marzuolo, organizzata dall’associazione Giuseppe Gori nel circolo ARCI (18 – 19 MARZO). Da quest’anno anche con una nuova manifestazione nel paese di Corazzano (11 – 12 MARZO). La Stagione del Marzuolo è inaugurata domenica 5 MARZO a San Miniato in occasione del mercatino dell’antiquariato, in una giornata di festa dove assaggiare il tartufo marzuolo e le tipicità locali di San Miniato, oltre alla possibilità di prendere parte a un’analisi sensoriale del tartufo con i tartufai.
La Stagione del Marzuolo è inaugurata domenica 5 MARZO a San Miniato in occasione dell’appuntamento con il mercatino dell’antiquariato la prima domenica del mese. Per l’occasione, si organizzano analisi sensoriali per conoscere le proprietà organolettiche di questo fungo per apprenderne qualità e proprietà. I tartufai con i loro cani organizzano una dimostrazione di cerca e cavatura del tartufo, dal 2021 Patrimonio immateriale UNESCO. Gli chef dei ristoranti di San Miniato presentano il prodotto nelle loro ricette accompagnati da prodotti locali in collaborazione con il Mercatale, mercato dei prodotti della terra. Un’occasione per visitare i palazzi e i musei del borgo, per esempio l’antica Via Angelica e il Conservatorio di Santa Chiara, con visite guidate e caccia al tesoro per i più piccoli, in un clima di festa dove assaggiare il tartufo altre tipicità locali di San Miniato.
Caratteristiche del Fungo
La denominazione di questa specie deriva dal mese prediletto per la sua raccolta: il mese di marzo. Il nome scientifico, invece, fa riferimento al Conte De Borch, studioso e biologo polacco che per primo studiò le sue caratteristiche botaniche. Una ricerca che lo portò ad affermare per primo che i tartufi sono funghi, e non tuberi come fino ad allora si credeva.
DOVE E QUANDO: in Toscana, il Bianchetto si sviluppa soprattutto nell’area costiera del territorio pisano, ma si può trovare anche nelle zone dell’entroterra dove cresce il tartufo bianco. Questa ampia zona comprende la parte a sud del fiume Arno, le colline della valle dell’Elsa, dell’Egola e dell’Era. L’ambiente ideale del tartufo Bianchetto è il bosco di pini, ma lo si può trovare anche lungo le sponde dei corsi d’acqua o dei fossati popolati di salici e pioppi e nei viali di tigli. Il terreno ideale è quello sabbioso o composto da materiale organico comunque molto fine. Anche i terreni calcarei, argillosi, con presenza di silice, sono idonei alla sua crescita.
COME APPARE: il Bianchetto è contraddistinto da una scorza biancastra e una polpa tendente al bruno, quasi violaceo. Il suo aroma è penetrante e persistente, un po’ piccante agliaceo ma molto gradevole. Le sue dimensioni, in genere, sono molto ridotte e spesso non superano quelle di un uovo. La sua forma dipende dalla natura del terreno: se questo è soffice allora crescerà liscio, se al contrario è compatto, il fungo dovrà faticare a farsi spazio, e diventerà bitorzoluto e nodoso. Di dimensioni ridotte rispetto al Bianco, può pesare dai 30 ai 200 grammi.
Per i Tartufai è un fungo interessantissimo, perché è il primo a cui ci si rivolge per l’addestramento dei cani, visto che crescono in grandi gruppi e in superficie. I cani da tartufo iniziano il loro addestramento e gioco proprio cercando il Bianchetto.
Nell’addestramento dei cani, si inizia quando sono cuccioli. Quello che è importante è il legame, un rapporto di fiducia e amore che unisce l’uomo all’animale e alla natura. Avere un giusto approccio, quindi allenare una componente psicologica, gioca un ruolo fondamentale se si vogliono raggiungere dei risultati incredibili in termini di rapporto con il cane e velocità di apprendimento.